L’instabilità degli oggetti

3 Febbraio 2017

L’instabilità degli oggetti

Bruno Baltzer e Leonora Bisagno
Emanuele Becheri e Grunewald
Luca Capuano
Daniele D’Acquisto
Davide D’Elia,
Serena Fineschi
Laura Pugno
Alessandro Valeri

a cura di Pietro Gaglianò

Ex Atelier Corradi / via Rizzoli 7, Bologna
OPENING / ART CITY Bologna
27 e 28 gennaio dalle 10 fino alle 20 / ingresso libero / ultimo accesso ore 19.30
dal 29 gennaio al 24 febbraio 2017



Per Art City White Night di Arte Fiera 2017, l’ex Atelier Corradi ospita
L’instabilità degli oggetti, una mostra a cura di Pietrò Gaglianò.
Opere di Bruno Baltzer e Leonora Bisagno, Emanuele Becheri, Luca
Capuano, Daniele D’Acquisto, Davide D’Elia, Serena Fineschi, Laura
Pugno, Alessandro Valeri
.
L’instabilitá degli oggetti è un percorso in cui le forme, le immagini e i segni
forniscono un’interpretazione non rettilinea: strutture narrative in cui non
domina la verticalità, e l’evoluzione del pensiero si riferisce a leggi diverse da
quelle che strutturano il sapere.
Ispirandosi al titolo del romanzo di A.M. Homes (The Safety of the Objects,
1990), il progetto apre una riflessione sugli oggetti rivisitando la loro funzione, il
portato simbolico di cui sono investiti nella società dei consumi, la loro centralità
nella cultura visiva dell’ultimo secolo.
Tra le mani, nelle vite dei personaggi di Homes gli oggetti sono i destinatari di
una proiezione completa ingannevolmente gli individui e le loro vicende. Nelle
riflessioni degli artisti coinvolti la mancata identificazione tra forma e funzione,
possesso e determinatezza, innesca una crisi in cui ogni certezza si trasforma in
interrogativo. La forma degli oggetti collassa, cede la propria integrità e si apre
ad altre letture; invece di garantire con la propria solida razionalità i confini
dell’identità e del desiderio, l’oggetto viene scomposto e modificato, compie
dichiarazioni illegittime, elude ogni tentativo di finitezza.
Le opere in mostra sono episodi diversi di una sperimentazione del possibile,
apparizioni che punteggiano lo spazio come inganni o come errori, come
situazioni aperte, con un elemento comune nella condensazione di dimensioni tra
loro apparentemente inconciliabili (nello spazio, nel tempo, nella tassonomia del
visibile).
Installazioni di piccolo formato, video e immagini fotografiche abiteranno la
storica architettura, posandosi sulla sua superficie e attivando dialoghi imprevisti
con i visitatori.
La mostra è allestita negli spazi dell’ex Atelier Corradi, progettato all’inizio degli
anni Cinquanta dall’architetto Enrico De Angeli.
Gli ambienti e gli arredi sono stati tutelati nel 2012 con decreto del Ministero
Beni Culturali.

Fina Estampa è partner ufficiale della mostra.